Per proteggere in maniera adeguata un’azienda dai rischi tecnologici, è necessario adeguare sempre l’infrastruttura informatica, ma è anche necessario formare il personale in maniera adeguata.

Purtroppo però gli errori sono sempre legati al “fattore umano” ed una recente indagine, ha potuto confermare che gli errori più evidenti sono commessi proprio dai  Responsabili IT

Gestire un ambiente IT, è divenuto complesso perché è riferito ad una costellazione di apparati combinati tra di loro e nonostante si possano adottare metodi scrupolosi e sistematici, gli stessi non sono infallibili, rispetto ad una manovra errata del responsabile:

Si possono adottare, pochi semplici accorgimenti che possono ridurre il rischio, e ti elenco di seguito alcuni utili suggerimenti:

3 consigli per stare al #SICURODIGITALE

  • Documentare sempre le attività di Backup svolte per avere un controllo puntuale delle attività.
  • Verificare sempre che il backup eseguito sia integro e corretto rispetto ai dati da salvare.
  • Non rimandare e tardare gli aggiornamenti Hardware
  • Il mancato aggiornamento di sistemi operativi e controlli di sicurezza, possono portare a conseguenze devastanti come la perdita di dati .
  • Visto che la ricchezza dell’azienda risiede nei dati, l’amministratore dell’azienda deve gestire il suo potere di in modo adeguato e deve concedere l’accesso ai livelli di amministrazione solo a persone di cui ha estrema fiducia.
  • Cancellare i dati non più usati, molto conservano le email di molti anni senza averne mai reale bisogno.

Ma cosa devi fare se accade l’irreparabile?

Bella domanda!

Sulle prima stavo per dirti: Vai ad accendere un cero e poi cercati subito un altro lavoro…

Poi ho deciso di essere più morbido e non infierire su una situazione già abbastanza disastrosa.

Cosa fare allora:

  • Prima di tutto, impegnati per  mantenere la calma, e non agire in modo frettoloso; il tempo non incide sulla risoluzione del problema.
  • Per la fretta, potresti cercare di fare un ripristino immediato sullo stesso disco di cui facevi il backup e questo sarebbe un aggravio ulteriore del danno, il disco potrebbe essere corrotto oppure corrompi tu quei pochi dati che si potrebbe tentare di salvare..
  • Lo staff IT deve essere in grado di mantenere la lucidità per prendere le decisioni più adeguate.
  • Il disco che è incriminato di rottura, deve essere immediatamente messo “off-line” per evitare di essere sovrascritto o peggio ancora, formattato; questo farebbe molti più danni del previsto.
  • Il personale IT , dovrebbe avere un “piano” per gestire il disastro e lo deve osservare pedissequamente.piano di disastro
  • Non deve mai eseguire utility simili al CHKDSK o fare aggiornamenti di firmware durante la gestione di un disastro.
  • Chi deve gestire il disastro, deve sapere bene quali dati sono recuperabili attraverso altre fonti, in modo da concentrarsi nel gestire la ricerca e ripristino dei soli dati che non sono recuperabili altrimenti.
  • Lo stesso personale deve essere in grado di comprendere la criticità di determinati dati e deve stabilire il grado di urgenza ed importanza degli stessi, in modo da non perdere inutili tentativi che  possono essere determinanti.
  • Se in azienda non sono disponibili queste competenze, è utile rivolgersi ad una azienda che si occupa di “disaster ricovery”

Mi sembra superfluo ricordare che tutto questo potrebbe non accadere se decidessi di affidare la gestione sistematica del backup con programmazioni temporali definite in base al grado di importanza dei tuoi dati.

Hai dei dati per i quali vuoi un backup ogni ora, ogni giorno, oppure ti può bastare ogni settimana?

Decidi tu, quanto è importante non perdere i tuoi dati!

Fai gestire da remoto, ed avrai sempre aggiornato il tuo ultimo backup 

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